Autore:
Furio Colombo (Giornalista, scrittore)
“L’antifascismo era il nostro modo di distinguere un pezzo della nostra vita, quello vissuto sotto il fascismo, e il periodo che è nato dopo e ci ha visti diventare liberi in un giorno, il giorno della liberazione, che per noi, è stato un giorno miracoloso.” Dichiara Furio Colombo in apertura della sua intervista, descrivendo quel passaggio storico, politico e sociale, in cui l’Italia respira la libertà dopo la Grande Guerra, ed è pronta a comunicarla al pubblico attraverso un nuovo modo di fare informazione, in televisione e in radio, anch’esso libero. Colombo si dice fiero di aver contribuito alla crescita di una televisione dove “La Rai era veramente il Servizio Pubblico.”
Autore:
Furio Colombo e Vittorio Pavoncello
Furio Colombo, giornalista, scrittore, politico e accademico italiano, dialoga con Vittorio Pavoncello, regista, autore e artista, sui motivi che, a distanza di venti anni dall’istituzione della giornata della Memoria, hanno portato agli “Stati generali della memoria”, una serie di appuntamenti che indagheranno, attraverso il contributo di discipline scientifiche, storiche e umanistiche, la memoria umana nelle sue caratteristiche, metodi, potenzialità e nelle aspettative ed i valori aggiunti che l’uomo le attribuisce. La sensibilità di Pavoncello, la cui riflessione sul tema ha portato all’opera teatrale Eutanasia di un ricordo, medaglia d’argento della Presidenza della repubblica nel 2004, si incontra con l’esperienza personale di Furio Colombo, i cui occhi di bambino hanno fissato indelebilmente una guerra di cui ricorda ogni dettaglio, ogni episodio, ogni circostanza. La conversazione si snoda toccando punti di grande interesse: dalle minoranze colpite dallo sterminio al coinvolgimento dell’Italia spesso scarsamente messo in evidenza; dalla Seconda guerra mondiale come prima guerra razzista all’accusa al re Vittorio Emanuale III di crimini di guerra per aver firmato le leggi razziali a molto altro. La memoria, come ricordano disse Paul Ricoeur, non è ereditaria. E’ un grande bene ma va preso, ed è un dovere per i molti che sentono di dover ricordare.