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Fabiano Fabiani (Giornalista e dirigente d'azienda)
I cambiamenti e l’evoluzione del Servizio Pubblico Italiano, raccontati dall’interno grazie ad uno dei suoi più rinomati giornalisti e dirigenti. Quando Fabiano Fabiani fa il suo ingresso in Rai come giornalista, nel 1955, si sente investito
dello spirito della prima dirigenza Rai che punta a lavorare "per una nuova televisione che deve crescere nel Paese, per portare più cultura, più intelligenza e conoscenza”. Tappa decisiva per la carriera e per la sua vita è il corso di formazione in Rai, che lo mette al fianco di futuri amici e colleghi come Giovanni Salvi, Emanuele Milano e Giuseppe Lisi. "Ci chiamavano corsari, battezzati così da Diego Calcagno, che teneva una rubrica su Il Tempo. I Corsari, giocando sull'ambiguità di frequentatori di un corso e corsari", spiega Fabiani, per farci assaporare lo spirito delle redazioni di allora, in cui si lavorava in un clima dinamico di tensione al nuovo. Un clima in cui "ognuno faceva le sue inchieste ed era visto con un po' di sospetto dalla vecchia radio".
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Gianni Bisiach (Giornalista, scrittore e storico)
Dopo la laurea in Medicina, Gianni Bisiach sceglie di occuparsi delle sue grandi passioni: la televisione ed il cinema. "Il medico – afferma – cura le persone una per volta; il cinema e la televisione, invece, possono cambiare il mondo". Giornalista e autore di documentari scientifici, intervista i Premi Nobel della Scienza, benché la sua fama si affermi con le grandi inchieste
In tutte le sue esperienze professionali, Bisiach ricerca sempre la verità, poiché "la televisione – sostiene – ha soprattutto la funzione di essere una missione, cioè deve aiutare la gente a capire meglio il mondo in cui vive e, possibilmente, a migliorarlo."
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Giovanni Minoli (giornalista, autore televisivo)
Dall’avventura in una famiglia numerosa, composta da otto figli maschi, all’avventura più grande: l’ingresso in Rai, dovuto ad una ragione di natura sociale, per approfondire le dinamiche del ’68, quando dagli anni della contestazione, in Italia, e dal Maggio Francese, l’attenzione pubblica anche in Tv si orienta ad una nuova e più democratica gestione delle imprese. Elementi come questi, caratterizzano la brillante intervista di Giovanni Minoli, dirigente, autore e produttore di alcuni dei programmi che hanno segnato la storia della televisione italiana.
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Lorenza Foschini (Giornalista e scrittrice)
Una vita in RAI: azienda amata a cui Lorenza Foschini ammette di dovere tantissimo. Un’intervista sincera in cui una delle prime giornaliste andate in video racconta tutte le tappe che le hanno consentito di realizzare il sogno che aveva sin da bambina, fare la giornalista per raccontare il mondo. Gli esordi a Napoli, sua città d’origine; la prima intervista famosa fatta ad Andy Warhol; la decisione, presa grazie a un “pizzico di follia”, di trasferirsi a Roma; i 7 lunghi anni al Gr1 sotto la guida attenta e severa del grandissimo Sergio Zavoli dove ha imparato la cura spasmodica dei dettagli. Poi, finalmente, il salto tanto agognato in tv: insieme a Carmen Lasorella e Lilli Gruber, Lorenza Foschini è tra le prime giornaliste donna a conquistare il Tg.
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Piero Angela (Giornalista e scrittore)
“Bisogna stare dalla parte degli scienziati per il contenuto e dalla parte del pubblico per il linguaggio”: è questo il principio che ha guidato, lungo l’arco di tutta la sua carriera, l’uomo a cui si deve il merito di aver portato la scienza e la cultura in prima serata.
Piero Angela in questa intervista non lesina alcun dettaglio della sua vita professionale: dal primo documentario sul jazz, genere musicale da lui molto amato, agli esordi in RAI. Gli anni all’ estero, prima a Parigi e poi a Bruxelles, per poi rientrare all’ improvviso in Italia per dare vita al primo TG condotto dai giornalisti. Da lì a poco, l’avvicinamento al mondo della scienza, grazie al viaggio in America per seguire il progetto Apollo che porterà l’uomo sulla luna.
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Pippo Baudo (Conduttore televisivo e compositore)
“Volevo fare l’artista”: è con queste parole che comincia la lunga intervista inedita di Pippo Baudo, conduttore e autore televisivo, colonna portante e volto tra i più noti del servizio pubblico italiano.
Un racconto, il suo, che attraversa 60 anni di televisione: dal primo provino allo Studio 1 all’ideazione del programma “Settevoci”; dalle prime conduzioni di successo, alla scoperta di talenti come Loretta Goggi, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Jovanotti e tantissimi altri.
Pippo Baudo è una fonte inesauribile di aneddoti che, in questa intervista, regala al pubblico con generosità: ed è a essi che affida, per esempio, il racconto dell’amicizia con Mike Bongiorno, indimenticato collega e compa-gno di avventure.
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Roberto Zaccaria (Professore di Diritto Costituzionale)
Storico presidente della RAI, Roberto Zaccaria in questa intervista racconta cosa vuol dire essere a capo di una delle aziende di comunicazione più importanti del mondo. Un mestiere difficile e di grande responsabilità, di cui Zaccaria racconta le varie tappe, fatte di decisioni scomode, casi spinosi ma anche grandi successi.
Alla domanda “Che cosa pensa che la RAI oggi dovrebbe fare per caratterizzarsi come servizio pubblico”, Zaccaria risponde senza remore, fornendo la sua “ricetta” fatta di tre ingredienti imprescindibili: indipendenza economica, programmi d’eccellenza e un monito che deve valere sempre, ossia “La tv deve sorprendere!”.
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Sergio Zavoli (Scrittore, giornalista)
Un'Italia che si solleva dalle ceneri della Grande guerra e che trova nell'umanità e nell'unione la linfa per costruire un nuovo presente, sapendolo comunicare: Sergio Zavoli – grande maestro della Televisione italiana, giornalista, scrittore e poi Presidente Rai con nomina nel 1986 – traccia uno spaccato di storia d'Italia che dura quasi un Secolo dal quale ognuno può trarre un insegnamento di vita.
Zavoli parla del suo debutto in Rai con la cronaca sportiva in radio a cui seguono grandi interviste che lo vedono ideatore, insieme a Zavattini, del "Neorealismo radiofonico" e che presto lo catapultano in Televisione.
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Tito Stagno (Conduttore televisivo e cronista sportivo)
È un doppio "viaggio" quello che ripercorriamo insieme a Tito Stagno, nel corso della sua intervista. Quello tracciato dalle tappe principali di una carriera da giornalista tutta in ascesa - dall'esordio in radio, al primo servizio da telecronista in Rai datato 1953 - a l'altro viaggio, in cui ci porta alla scoperta dello spazio come telecronista delle più grandi imprese aerospaziali della storia.
"Dello spazio non mi sono mai più liberato", afferma con nostalgica ironia, passando in rassegna episodi come la prima esplorazione spaziale degli astronauti sovietici e americani; poi il grande "volo" verso la luna
Con un talento unico nel creare un racconto nel racconto,dall'esperienza in redazione del primo telegiornale diretto da Vittorio Veltroni, Stagno diventa telecronista dei grandi eventi sportivi e delle visite in Italia dei Capi di Stato
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Marco Travaglio, Direttore "Il fatto Quotidiano"
In questa lezione il giornalista Marco Travaglio, oltre a raccontare la nascita del giornale “Il fatto quotidiano” ed il suo evolversi nel corso degli anni, evidenzia in modo chiaro le ragioni che hanno portato a realizzare questo quotidiano e l’unicità che lo caratterizza come mezzo di informazione in cui i giornalisti hanno la possibilità di ritrovarsi a scrivere potendo esprimere idee diverse accomunati dalla passione per l’informazione libera e controcorrente.
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Antonio Di Bella, Direttore di Rai News
In questa lezione Antonio di Bella, direttore di Rainews, parla dell’importanza e della rilevanza dell’informazione radiotelevisiva e della sua evoluzione nel tempo e del suo sviluppo nel futuro.
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Dacia Maraini
Dacia Maraini "Guerra"
Danza: Salvo Lombardo/ Daria Greco
Musica live: Saverio Bruni (flauto) e Riccardo Balsamo (pianoforte)
DJ set: Erika Z.Galli