Autore:
Carla Tatò - Attrice
Carla Tatò, attrice teatrale e cinematografica, spiega la differenza tra la memoria come burocratica ripetizione, deposito sterile dai meccanismi chiusi, e la memoria epica - quella di cui parla W. Banjamin in un suo personaggio, il “narratore” - memoria in cambiamento e in viaggio, libera, costruita, cambiata continuamente. La memoria epica possiede tre elementi, veri muscoli del pensiero, che divengono strumenti di crescita, di costruzione di creatività: la passione e il cuore, la mente e il pensiero ed il braccio per indicare l’azione
Questo tipo di memoria, nell’attore, mette in moto un meccanismo che mette in relazione, crea dei contatti straordinari tra ciò che è già avvenuto, ciò che dovrà avvenire e ciò che sta avvenendo, nel hic et nunc. Un gesto creativo, che permette di vivere l’antico, etimologicamente inteso come “porre avanti”, come il futuro dell’oggi perché il passato, o postìco, etimologicamente è ciò che è “posto oggi”.
I giovani oggi parlano di memoria informatica, di cloud… ma la memoria umana è milioni di stratificazioni mobilissime, si deposita nell’uomo e poi, se esercitata, esce. L’uomo è una memoria vivente.