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Hou Hanru
Hou Hanru, direttore artistico del Museo Maxxi dedicato alla creatività contemporanea, si racconta ricordando brevemente il suo percorso internazionale.
Parla dell’arte contemporanea e di come lavorare per Maxxi rappresenti un modo per creare, attraverso il linguaggio artistico, un ambiente pubblico su soggetti importanti del nostro tempo e verificare quanto l’arte conceda liberta’ di immaginazione alle persone.
Hanru parla di passato presente e futuro, della bellezza del suo lavoro e di come un museo d’arte contemporanea costituisca l'occasione di riorganizzare il sapere fuori dalle scienze convenzionali.
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Angelo Cricchi
In questa lezione il fotografo Angelo Cricchi si racconta attraverso il pensiero, le tecniche, lo studio ma soprattutto la passione che accompagnano ogni sua opera fotografica. La sua attività già arricchita dall'insegnamento si è accresciuta nel tempo con la direzione di cortometraggi, video d’arte, fashion films. Già Art director del Magazine "Mia le journal” è direttore del fashion Department presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma.
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Miltos Manetas
In questa lezione Miltos Manetas racconta la sua arte, il suo modo di dipingere, le sue tecniche ma soprattutto ci rende partecipi della scelta dei suoi soggetti. Soggetti nuovi come joystick, computer, console per videogiochi, cavi. La sua è la rappresentazione dell’uomo nel suo moderno scenario.
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Hicham Ben Mbarek
Nato in Marocco, nella città di Fès nel 1981, è testimone di una storia di coraggio e di speranza.
Su una barca, attraversando il Mediterraneo, è giunto in Italia ed ora qui nello status di rifugiato ha realizzato il suo sogno di diventare stilista. Ad oggi la sua azienda ha punti vendita a Milano, Roma, Lucca, Firenze,Tokyo e Kuwait City. Ha fondato un suo brand "Benheart- Figlio del cuore”.
Mediterraneo e Civiltà, Arte e Creatività
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Takoua Ben Mohamed
Takoua, straniera di seconda generazione in Italia, è una giovane tunisina che sfida il pregiudizio con l'arte delle vignette.
Il suo maggior successo è il libro "Sotto il velo", un'autobiografia a fumetti dove racconta con grande ironia la tematica del velo per le donne musulmane.
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Mohamed Keita
Fotografo di successo originario della Costa d’Avorio, vive ora in Italia sotto lo status di rifugiato. Lo scatto del suo zaino su un cartone, “J’ habite à’ Termini” gli apre le porte della fama internazionale. Nelle sue foto coglie il contrasto, luci e ombre di paesi diversi, il sorriso dei migranti.
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Fasasi Abeedeen Tunde
La scultura è la sua vita. Dalla Nigeria è sbarcato in Italia paese che lo ha accolto e dove ora vive sotto lo status di rifugiato. Nelle sue opere il ricordo del viaggio attraverso il mediterraneo, la speranza e il coraggio di andare avanti per “scolpire” un nuovo inizio
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Pippo Baudo (Conduttore televisivo e compositore)
“Volevo fare l’artista”: è con queste parole che comincia la lunga intervista inedita di Pippo Baudo, conduttore e autore televisivo, colonna portante e volto tra i più noti del servizio pubblico italiano.
Un racconto, il suo, che attraversa 60 anni di televisione: dal primo provino allo Studio 1 all’ideazione del programma “Settevoci”; dalle prime conduzioni di successo, alla scoperta di talenti come Loretta Goggi, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Jovanotti e tantissimi altri.
Pippo Baudo è una fonte inesauribile di aneddoti che, in questa intervista, regala al pubblico con generosità: ed è a essi che affida, per esempio, il racconto dell’amicizia con Mike Bongiorno, indimenticato collega e compa-gno di avventure.
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Vittorio Sgarbi - Storico dell'arte
Vittorio Sgarbi, storico dell’arte e saggista, presenta la memoria come strumento essenziale del suo lavoro di studioso, ricercatore e osservatore di opere d’arte.
La memoria è un elemento genetico; riflettere sulla memoria è riflettere su uno strumento che stiamo contestualmente utilizzando.
Tra i diversi tipi di memorie, essenziale per lo storico dell’arte è quella visiva, perché l’accostamento delle immagini consente il riconoscimento di una identità. Il patrimonio archivistico è quello che consente il procedimento del riconoscimento, ma c’è una memoria diversa, quella delle cose che abbiamo immagazzinate dentro di noi, che permette un percorso attribuizionistico. C’è una memoria generalista, che permette di ricordare ciò che si è affrontato in modo non specifico, ma allo storico dell’arte occorre invece una memoria specifica, come quella dei piccoli dettagli descritti dalle “cifre morelliane” di Giovanni Morelli
Vittorio Sgarbi riflette anche come in ognuno di noi, anche se dichiaratamente anti-razzista, si celi un razzismo parziale, che si traduce in diffidenza verso popoli i cui atteggiamenti non sono da attribuirsi alla natura, ma alla cultura.