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Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Evita Ciri parla di Kierkegaard filosofo danese del IX secolo e del Paradosso della fede. Di Wittgenstein – Tracatus logico philosophicus, Passione di Perpetua e Felicità, di Rilke “Delle Immagini”. Giorgio Marchesi legge da “Dio, il giardino del profeta” di Gibran, “Qualche parola sull’anima” della poetessa polacca Szymborska, di Eugenio Montale “Le creature spruzzate da Dio”.
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Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Giorgio Marchesi legge “Ho bisogno di te” di Yunus Emre. Giorgio Marchesi e Evita Ciri recitano la “Preghiera della notte” di Zyad.
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Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Giorgio Marchesi ed Evita Ciri leggono alcuni Epitaffi tratti dall’Antologia di Spoon River di Edgar Le Master. Epitaffi di Robert Davidson, Marie Baeson, Davis Matlock, Edmund Pollard, Sweet Sumers. Giorgio Marchesi legge “dal giardino del profeta “ di Gibran.
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Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Evita Ciri legge da “Canto notturno di un pastore errante” di Giacomo Leopardi e “Il silenzio delle piante” di Wislawa Szymborska. Giorgio Marchesi legge di Galileo “Il saggiatore”, di Giuseppe Conte legge “La cavalletta sulle scale”, e “Meriggiare pallido e assorto2 di Eugenio Montale. Evita Ciri e Giorgio Marchesi leggono dal “Timeo” di Platone.
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Evita Ciri e Giorgio Marchesi
Evita Ciri e Giorgio Marchesi leggono di Khalil Gibran l’Amore e l’Amicizia tratti da “Il Profeta”.
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Tahar Ben Jelloun
Attraverso una lezione-intervista Thara Ben Jalloun racconta alcuni ricordi belli e brutti della sua infanzia, le letture che lo hanno influenzato. Fa delle riflessioni sui temi che hanno caratterizzato i suoi libri "Amori stregati" e "Rachid" come la passione, l'amicizia, il tradimento e il tema del razzismo.
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Roberto Saviano
Roberto Saviano ospite del Festival delle Letterature di Roma 2019 ci rende partecipe delle sue riflessioni sulla crisi migratoria che da diversi anni sta interessando l’Europa soffermandosi sulla sofferenza degli uomini attraverso foto che hanno cambiato il nostro sguardo sulla realta’ e ne sono la testimonianza più diretta.
Immagini che vanno lette e non solo guardate poichè ritratto della sofferenza che consuma. Immagini che hanno contribuito a risvegliare la coscienza degli uomini: aiutare, aprire le porte per accogliere persone che iniziano viaggi di speranza nell’attesa di poter abbracciare una vita degna di essere chiamata vita.
Saviano infine attraverso la lettura di alcuni passi del romanzo “VITA E DESTINO” di Vasilij Grossman ci ricorda quanto la bontà sia una scelta quotidiana e che a volte basta un gesto per cambiare il corso delle cose.
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Louis Godart
In questa lezione il Prof. Louis Godart ci parla della “Tavola Doria” un capolavoro assoluto che ci riporta alla storia del ‘400 e del ‘500 permettendoci di ritornare sulle tracce della battaglia di Anghiari un grande avvenimento che il 29 giugno del 1440 vide opposte le forze del duca di Milano i Visconti alle forze della signoria fiorentina alleate alle forze papali. Il dipinto, di cui si è erano perse le tracce dal 1940 è stato riportato in Italia nel giugno del 2012, grazie alle attività investigative dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.
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Prof. Donatella Jager Bedogni
La docente Donatella Jager Bedogni presenta la prima di tre lezioni dedicata alla figura di un importante donna del passato, una grande italiana del Medioevo la contessa “Matilde di Canossa”.
In questo incontro viene presa in analisi la biografia di Matilde e l’importante incontro di Canossa con il Papa e l’ Imperatore.
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Prof. Guido Davico Bonino
Lezione dedicata ad un romanzo breve di straordinario fascino “Le due zittelle” di Tommaso Landolfi. Il Prof. Bonino dopo una breve ricostruzione della formazione culturale e delle esperienze di vita dell’autore fa un analisi del romanzo il cui titolo trae in inganno. Infatti nella curiosa doppia T l’autore sposta la semantica del nome verso il concetto di “zitta”, che è appunto il concetto chiave che caratterizza le due solitarie sorelle protagoniste della storia
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Prof. Guido Davico Bonino
Il prof. Bonino dedica questa lezione all’ analisi de “La luna e i falò” l’ultimo romanzo di Cesare Pavese scritto tra il 18 settembre e il 9 novembre del 1949. Un libro “finale” che conclude la vita dello scrittore e tende a riepilogarla.
Pavese nel suo diario indica questo libro come il libro dell’approdo alla realtà simbolica, una formula contratta per dire che finalmente con questo romanzo era riuscito a raccontare la realtà ed a trarne significati simbolici-mitici. Per lui mito e simbolo erano assolutamente sinonimi. Cominciò come poeta con una raccolta dal titolo “Lavorare stanca” che proponeva un verso inedito “il verso narrativo”; poemetti e poesie lunghe e brevi in forma di racconto con una struttura prosastica e con un andamento realistico e quotidiano. Già in queste poesie era presente “La luna e i falò” attraverso un tema centrale: il ritorno e la memoria dei luoghi dell’infanzia. La narrativa di Pavese è una narrativa di esclusione; si vive intensamente la propria esperienza terrena per giungere a scoprire che siamo degli esclusi; quello che credevamo di possedere è stato illusorio.
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Prof. Guido Davico Bonino
Questa lezione viene dedicata all’opera di Italo Calvino “Il visconte dimezzato”, pubblicato nel 1952 come nono titolo di una leggendaria collezione letteraria “I Gettoni” diretta da Elio Vittorini per l’editore Einaudi. Il libro fa parte della trilogia “I nostri antenati” composta da altri due romanzi fiaba “Il barone rampante” del 1957 e “Il cavaliere inesistente” del 1959. Bonino ci fa scoprire quest’ opera, evidenziandone la struttura e gli elementi letterari che la caratterizzano, leggendo parti del racconto sottolineandone alcuni aspetti centrali.
Il romanzo brilla per la sua essenzialità. Tocca alcune realtà del tempo, ma con molta ironia, elemento costante della narrativa calviniana. Il protagonista è “dimezzato”, diviso a metà, incompleto. Da una parte l’ aspetto del male da una parte l’ aspetto del bene e su questa “metafora” si sviluppa la storia. Due forme di vita che riflettono lo stato d’animo degli uomini. Due metà che cercano ognuno l’altra, ma solo l’unione dei due mezzi uomini, porta alla rinascita dell’uomo intero e completo anche nell’animo.