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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professor Guido Davico Bonino parla del romanzo “La montagna incantata” dello scrittore Thomas Mann. A seguito del ricovero della moglie a Davos in Svizzera, Mann trae lo spunto da cui nasce “La montagna incantata”. Scritto in dodici anni, esce nel 1924 e si compone di 650 fitte pagine. Il romanzo è classificato sotto l’etichetta di romanzo di Formazione, già inaugurato dallo scrittore tedesco Goethe. In questa lezione il Professor Davico Bonino analizza l’intreccio, i personaggi e i contenuti dell’opera.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professor Guido Davico Bonino parla del romanzo scritto da Franz Kafka dal titolo “Il Processo”. Scritto tra il 1914 e 1915 è pubblicato postumo nel 1925 dall’amico MaxBrod. Il Professor Davico Bonino parla dell’intreccio di questo importante romanzo che rivela l’assurdità del potere. Il Protagonista Josef K. è portavoce delle angosce esistenziali di un tormentato Franz Kafka, che in se sente la colpa di essere diverso come figlio, come artista, come individuo e come ebreo. Il Romanzo si compone delle sensazioni di numerose diversità che Kafka sentiva nella sua vita nei confronti di chi li circondava. Il Professore prosegue la lezione analizzando altri aspetti della vita e dell’opera di Kafka.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professore Guido Davico Bonino parla del romanzo scritto da James Joyce “Ulisse”. Riporta dettagli della vita dello scrittore come i suoi viaggi in Svizzera e Italia conclusi a Parigi con la sua permanenza di vent’anni insieme alla famiglia. Nel 1922 esce il suo capolavoro, L’Ulisse. Il Professor Davico Bonino parla e analizza dei contenuti del romanzo e si sofferma sui personaggi in particolare: Leopold Bloom, Molly Bloom e Stephen Dedalus. Il senso del romanzo è quello di raccontare la sola epopea possibile fatta di incontri banali, passioni spente. Il Professor Davico Bonino prosegue la lezione con altri particolari e parlando della prodigiosa diversità di stili in cui è scritto l’Ulisse.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professore Guido Davico Bonino parla del romanzo “Il Maestro e Margherita” dello scrittore russo Michail Bulgakov. La premessa è quella di un periodo storico molto delicato. Il governo sovietico e quindi Stalin, avevano un controllo rigido su tutti gli artisti compresi scrittori e letterati che si sentirono obbligati ad aderire al realismo socialista, molti di questi in contrasto con il regime si suicidarono o finirono in arresto. Michail Bulgakov scrive il suo romanzo in dodici anni. Le sue opere furono pubblicate postume a causa della sua morte prematura. Il Professor Davico Bonino introduce e analizza la trama e i contenuti del Maestro e Margherita, un romanzo dalla dimensione fantastica il cui intreccio è quello di un romanzo dentro il romanzo, dallo stile ricchissimo. Vengono analizzati i vari personaggi tra cui il Satana non metafisico ma storico.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professore Guido Davico Bonino parla del romanzo “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline. Introduce e argomenta la vita dello scrittore, la sua opera, e lo stile. Il Protagonista è Ferdinand Bardamu e intorno a lui l’assurdità della grande guerra e l'orribile carneficina, che lo porteranno a prendere un atteggiamento di distacco e critica nei confronti della società. Viaggio al termine di una notte metaforica, di un buio morale che investe tutti i continenti e la civiltà contemporanea del protagonista, un viaggio simbolico attraverso la degradazione in cui la meta è il nulla. Il Professore parla dello stile originale e dirompente di Celine rispetto al francese classico e prosegue la lezione leggendo e argomentando parti dell’opera di Céline.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professore Guido Davico Bonino parla del romanzo “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello, scritto all’età di 36 anni. Per un supposto suicidio Mattia Pascal diventa un altro, ma nella sua seconda identità non può vivere, tornato Mattia si scopre un estraneo per tutti. Il romanzo ha una struttura tripartita e circolare, dal punto di vista tematico è un viaggio a ritroso nella memoria di un personaggio, e il doloroso tentativo di quest’ultimo di stabilire un rapporto con la verità. Mattia è protagonista e coscienza, c'è la ribellione dell’individuo. L’attaccamento di Pirandello a questo lavoro nacque non solo per la sua fortuna ma per la sensazione dello scrittore di aver toccato un punto importante della sua visione dell’esistenza. Il Professor Davico Bonino prosegue la lezione riportando particolari e caratteristiche della letteratura di Pirandello e in generale del periodo storico segnato dalla nascita della psicoanalisi.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il Professor Guido Davico Bonino parla del romanzo “L’uomo senza qualità” di Robert Musil, una trilogia rimasta incompiuta, edita in vita dall’autore per le prime due parti, mentre la terza da studiosi dell’opera. Musil era un giovane austriaco avviato alla carriera militare. “L’uomo senza qualità” è un romanzo complesso, il crollo di un grande impero colto attraverso il prisma di una società intellettuale che lo esprime al suo peggio. Il Professor Davico Bonino analizza e argomenta l’intreccio narrativo, i personaggi, e i contenuti dell’opera di Musil.
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Prof. Guido Davico Bonino
Il prof. Bonino dedica questa lezione all’ analisi de “La luna e i falò” l’ultimo romanzo di Cesare Pavese scritto tra il 18 settembre e il 9 novembre del 1949. Un libro “finale” che conclude la vita dello scrittore e tende a riepilogarla.
Pavese nel suo diario indica questo libro come il libro dell’approdo alla realtà simbolica, una formula contratta per dire che finalmente con questo romanzo era riuscito a raccontare la realtà ed a trarne significati simbolici-mitici. Per lui mito e simbolo erano assolutamente sinonimi. Cominciò come poeta con una raccolta dal titolo “Lavorare stanca” che proponeva un verso inedito “il verso narrativo”; poemetti e poesie lunghe e brevi in forma di racconto con una struttura prosastica e con un andamento realistico e quotidiano. Già in queste poesie era presente “La luna e i falò” attraverso un tema centrale: il ritorno e la memoria dei luoghi dell’infanzia. La narrativa di Pavese è una narrativa di esclusione; si vive intensamente la propria esperienza terrena per giungere a scoprire che siamo degli esclusi; quello che credevamo di possedere è stato illusorio.
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Prof. Guido Davico Bonino
Questa lezione viene dedicata all’opera di Italo Calvino “Il visconte dimezzato”, pubblicato nel 1952 come nono titolo di una leggendaria collezione letteraria “I Gettoni” diretta da Elio Vittorini per l’editore Einaudi. Il libro fa parte della trilogia “I nostri antenati” composta da altri due romanzi fiaba “Il barone rampante” del 1957 e “Il cavaliere inesistente” del 1959. Bonino ci fa scoprire quest’ opera, evidenziandone la struttura e gli elementi letterari che la caratterizzano, leggendo parti del racconto sottolineandone alcuni aspetti centrali.
Il romanzo brilla per la sua essenzialità. Tocca alcune realtà del tempo, ma con molta ironia, elemento costante della narrativa calviniana. Il protagonista è “dimezzato”, diviso a metà, incompleto. Da una parte l’ aspetto del male da una parte l’ aspetto del bene e su questa “metafora” si sviluppa la storia. Due forme di vita che riflettono lo stato d’animo degli uomini. Due metà che cercano ognuno l’altra, ma solo l’unione dei due mezzi uomini, porta alla rinascita dell’uomo intero e completo anche nell’animo.
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Prof. Guido Davico Bonino
Questa lezione è dedicata all’approfondimento di uno dei capolavori della letteratura italiana del secondo novecento “ Se questo è un uomo” di Primo Levi. Fino al 1938 la carriera professionale di Primo Levi si svolge sotto l’insegna dell’industria chimica ma la promulgazione delle leggi razziali di quello stesso anno diventano per lui provvidenziali perché come dice lo stesso Levi “dimostrarono la stupidità del fascismo” del quale purtroppo divenne presto una vittima. "Se questo è un uomo" è un'opera memorialistica scritta tra il dicembre 1945 ed il gennaio 1947 e rappresenta la meditata e coinvolgente testimonianza di quanto vissuto dall'autore nel campo di concentramento di Auschwitz dove rimase fino alla liberazione da parte dell'Armata Rossa nel gennaio del ’45. Il testo venne scritto non per muovere accuse ai colpevoli, ma come testimonianza di un avvenimento storico e tragico. È la riscrittura dell’esperienza degli internati nei campi di concentramento europei ad opera del nazismo e la ricreazione di un esperienza estrema quale la prigionia, la segregazione, con il quotidiano incubo della morte e la riflessione sul comportamento “dell’uomo nemico all’ uomo”. Questo libro al di là della solidità della testimonianza è indubbiamente il più intenso poema in prosa degli ultimi 50 anni che rende omaggio alle illimitate capacità dell’uomo ad essere solidale e caritatevole verso gli altri. Un testo ricco e profondo in ogni sua pagina, dove la condivisione del dolore, della sofferenza, della fame ma anche il composto rispetto tra i prigionieri convogliano alla conservazione della dignità umana. Bonino fa infine riferimento alle successive opere di Primo Levi “La tregua” e “I sommersi e i salvati” dove l’autore continuò ad occuparsi del tema della segregazione, della differenza punita della diversità oltraggiata
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Prof. Guido Davico Bonino
I magnifici dieci. Guida al romanzo del secondo novecento italiano - " "L'isola di Arturo"” elsa morante
Questa conversazione è riservata ad un altro grande romanzo “L’ isola di Arturo” di Elsa Morante una delle più importanti narratrici del secondo dopoguerra. La storia, ambientata sull’isola di Procida, ha come protagonista Arturo, un adolescente rimasto orfano di madre alla nascita che passa il suo tempo nella “casa dei guaglioni”, molto legato al padre Wilhelm e che presto inizierà a sentire l’affiorare delle pulsioni dettate dall’amore. Il romanzo, attentamente descrittivo nei particolari mostra il continuo mutare dei sentimenti interiori di Arturo nella sua crescita; sentimenti che si evolvono, che cambiano, che mostrano la sua fragilità e che si placheranno solo con il suo arruolamento e il conseguente abbandono della sua amata isola. Questo è un romanzo di formazione, raro nella letteratura italiana. Un romanzo che passa dall’incoscienza alla coscienza; un romanzo in cui all’esaltazione della natura si contrappone la forza devastante dell’amore che la stessa Morante chiama “desposta dolente”. Il prof. Bonino nell analisi del romanzo sottolinea inoltre un elemento molto importante che emergerà anche nelle successive opere della scrittrice: “l’idea che la scrittura, l’atto dello scrivere, sia una nascita all’interrogazione” (Gianfranco Contini). Cioè la scrittura non è fine a se stessa, non è un diversivo ma è il mezzo più potente dato all’uomo per interrogarsi fino in fondo alla sua natura. Un mezzo per farci scoprire chi siamo e ciò che abbiamo dentro.
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Prof. Guido Davico Bonino
Questa lezione è dedicata ad uno dei più controversi romanzi del dopo guerra “ Il gattopardo “ scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa tra il 1954 e il 1957 la cui avventurosa pubblicazione avvenne solo dopo la morte dell'autore. La storia racconta l’ esistenza di un autorevole aristocratico siciliano il “Principe di Salina” Fabrizio Corbera nel cui stemma era raffigurato un gattopardo. Alla figura di don Fabrizio si aggiungono i componenti della sua famiglia oltre che quella del nipote Tancredi Falconeri, un giovane di 21 anni spregiudicato che capisce che il clima politico dell’isola sta cambiando. Siamo infatti nella Sicilia del 1860 sotto i Borbone declinanti e la Sicilia che sta per assistere allo sbarco di Garibaldi. Tancredi si fa garibaldino volendo in prima persona partecipare all ‘impresa dei mille che sconvolgerà l’isola.
Quest’ opera viene inclusa tra i Magnifici 10 del romanzo italiano del secondo dopo guerra considerato uno dei romanzi più importanti della letteratura italiana. Lampedusa appartiene alla categoria degli scrittori impliciti, le sue pagine brillano per la finezza delle allusioni per un uso sapiente e reticente della parola.
E’ stato aperto un museo del Gattopardo a Santa Margherita Belice, provincia di Agrigento nel palazzo Filangeri di Cutò dove è possibile trovare il manoscritto originale, la copia dattiloscritta alcuni appunti ed un ampia sala sul celebre film diretto da Luchino Visconti