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Vittorio Sgarbi - Storico dell'arte
Vittorio Sgarbi, storico dell’arte e saggista, presenta la memoria come strumento essenziale del suo lavoro di studioso, ricercatore e osservatore di opere d’arte.
La memoria è un elemento genetico; riflettere sulla memoria è riflettere su uno strumento che stiamo contestualmente utilizzando.
Tra i diversi tipi di memorie, essenziale per lo storico dell’arte è quella visiva, perché l’accostamento delle immagini consente il riconoscimento di una identità. Il patrimonio archivistico è quello che consente il procedimento del riconoscimento, ma c’è una memoria diversa, quella delle cose che abbiamo immagazzinate dentro di noi, che permette un percorso attribuizionistico. C’è una memoria generalista, che permette di ricordare ciò che si è affrontato in modo non specifico, ma allo storico dell’arte occorre invece una memoria specifica, come quella dei piccoli dettagli descritti dalle “cifre morelliane” di Giovanni Morelli
Vittorio Sgarbi riflette anche come in ognuno di noi, anche se dichiaratamente anti-razzista, si celi un razzismo parziale, che si traduce in diffidenza verso popoli i cui atteggiamenti non sono da attribuirsi alla natura, ma alla cultura.
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Autori Vari
All'interno del progetto NET, viene presentato uno spettacolo che unisce la scienza alle forme artistiche.
"Un monologo per una matita, un pianoforte e un astronomo" con Donatella Giovannangeli, Paolo Sentinelli, Fabrizio Vitali
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Citazioni di Jimmy Carter e Papa Giovanni Paolo II
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
In questo ciclo di lezioni il Prof.Carlo Ossola, percorre il ‘900 attraverso la testimonianza delle arti: la letteratura, la pittura, la musica e il cinema
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
Entrare, capire, orientarsi nella metropoli del ‘900 attraverso la lettura di diversi testi, passando per immagini e sequenze di alcuni film
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
Percorrere il ‘900 è ritrovare le strade che l’hanno determinato. Anche in questa lezione la lettura di diversi testi e poesie di autori del ‘900 è lo strumento attraverso cui il Prof. Ossola ci accompagna su queste strade.
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
Il ‘900 è certamente ricordato anche come il secolo delle macchine e degli automi. Questa lezione è dunque dedicata alla lettura dei testi e delle immagini che ci trasmettono questa carta d’identità del secolo.
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
Il 900 più degli altri secoli ha conosciuto l’esperienza del limite. Anzi sembra essere il secolo che più acutamente ha sentito la differenza tra la propria capacità di vedere di progettare di simulare processi e la capacità di arrivare con le forze umane. Questa lezione è dedicata alla consapevolezza che l uomo ha avuto in questo secolo del proprio limite che egli ha rappresentato sovente con l’idea di muro ciò che si frappone rispetto alla conoscenza prima o all’ esperienza ultima.
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
In questa lezione il prof. Ossola ripercorre attraverso la lettura i molteplici tristi eventi che hanno segnato il ‘900: le due guerre mondiali, le deportazioni e i campi di sterminio, la bomba atomica, i gulag sovietici, lo stadio di Santiago del Cile divenuto, durante il colpo di Stato di Pinochet, campo di concentramento e tortura dei dissidenti, la guerra in Vietnam, la guerra del Golfo, la guerra in Bosnia le bombe nelle stazioni italiane e molto altro. Un secolo in cui gli uomini sono caduti nell’ inferno dove l’odio ha preso il sopravvento sull’intera umanità.
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
In questa lezione viene preso in esame il mito del “posto” come uno dei fini della ricostruzione del dopoguerra uno dei motivi ricorrenti nella ricerca di lavoro, di quiete, di benessere borghese.
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani
Nel 1900 appare l’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud dove l’infanzia ha un ruolo fondante: i sogni infatti tendono a riconquistare la sola cosa che crescendo andiamo perdendo e cioè la traccia del passato conservata nell’infanzia. L’ inizio del nostro secolo procede nel tentativo di guardare al futuro attraverso i segni che di esso conserva e prefigura l’infanzia. Tuttavia la civiltà per la sua stessa crescita di istituzioni si oppone ai sogni in libertà portati dall’infanzia.
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Carlo Ossola, presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani